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Croce, Gianni (12639)

Persona
  • Denominazione di autorità
    • Nome completo:
      Croce, Gianni
      Nome:
      Gianni
      Cognome:
      Croce
  • Date di esistenza
    • Data di nascita:
      1896-04-14
      Data di nascita:
      Lodi
      Data di morte:
      1981-05-01
      Luogo di morte:
      Piacenza
  • Identificativo di origine
    entity_id_4451
  • Livello di completezza
    minimo
  • Responsabilità
    • Azione:
      creazione
      Data:
      2019-03-06
      Compilatore:
      Ilaria Parma
      Funzionario responsabile:
      Ilaria Parma
PIÙ DETTAGLIO
  • Altre responsabilità
    • Compilatore:
      Ilaria Parma
      Funzionario responsabile:
      Ilaria Parma
      Data:
      2019-03-06
      Azione:
      creazione
  • Qualifica
    Fotografo
  • Titolo nobiliare
    Cav.
  • Biografia / Storia
    Inizia la sua attività nel 1909, quando viene assunto come aiutante nello Studio Fotografico di Giuseppe Marchi situato in Corso Vittorio Emanuele 11 a Lodi.
    Nel novembre del 1915 è chiamato alle armi: in questo periodo, mentre di stanza a Castelvecchio (Verona), gli viene affidata la direzione del laboratorio fotografico della I Armata e l’organizzazione del servizio fotografico di documentazione degli impianti militari. Dopo essere stato nominato sergente viene congedato nel dicembre 1919 e torna a Lodi.
    Nel 1921 si trasferisce a Piacenza dove rileva uno studio fotografico in Corso Vittorio Emanuele 98.
    Croce si specializza nei ritratti femminili e in quelli di militari.
    Nel 1925 lo Studio Croce si trasferisce nell’edificio accanto, al numero 96.
    Nel 1929 il fotografo si avvicina al movimento del Secondo Futurismo tramite l’amico Oswaldo Bot, pittore e sculture legato a Marinetti, e un anno dopo inizia una serie di “composizioni” fotografiche liberamente inspiratesi al Futurismo. 
    Negli stessi anni in cui porta avanti la sperimentazione nell’ambito della “fotografia futurista”, Croce si afferma come ritrattista principe della “buona società” e come fotoreporter ufficiale della città.
    Il suo Studio diviene un ritrovo di artisti e letterati. 
    Dalla metà degli anni Trenta il fotografo si allontana progressivamente dal movimento marinettiano.
    Durante la Seconda Guerra Mondiale è richiamato alle armi; nel primo scorcio dell’evento bellico si fa conoscere nuovamente come pittore esponendo ad alcune mostre (a Piacenza nel 1942).
    Dopo l’8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca, Croce matura un atteggiamento di opposizione al fascismo giungendo a criticare pubblicamente il regime. Nel 1944 viene arrestato perché accusato di “disfattismo” e incarcerato assieme ad altri concittadini sospettati di attività antifasciste.
    Il giorno della Liberazione di Piacenza, Croce fotografa le formazioni partigiane che sfilano per le vie della città.
    Nel dopoguerra Croce abbandona il Ritratto per la “fototessera” e si dedica soprattutto alla foto di cronaca.
    Negli anni ’60 torna a realizzare “composizioni” gratuite servendosi anche del fotomontaggio. 
    Lascia l’attività nel 1976, ma continuerà fino al 1980 a collaborare con i nuovi titolari dello Studio, Maurizio Cavalloni, suo allievo, e Franco Pantaleoni. 
  • Bibliografia
    Profilo biografico estratto da: http://www.associazionefotografiastorica.it/it/autore/croce_giovanni/
     
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RiferimentiBibliografici